Dal 6 novembre al 15 dicembre 2025, la mostra Mascherada inaugura lo Spazio MU.RO in Viale Campania 33 a Milano, nuova sede della Collezione MU.RO fondata da Andrea Musto ed Elisabetta Roncati. La mostra è il frutto della collaborazione con AKKA Project, galleria attiva tra Dubai e Venezia e punto di riferimento per l’arte africana contemporanea. La scelta curatoriale va oltre il semplice evento inaugurale, affermandosi come un manifesto d’intenti: aprire un luogo di cultura contemporanea attraverso un progetto che valorizza l’incontro tra visioni geografiche e culturali differenti, con uno sguardo ampio e transnazionale. Un approccio che vede nella cultura un ponte simbolico e reale, capace di oltrepassare confini e stereotipi.
Il titolo Mascherada — che in veneziano significa “festa in maschera” — diventa chiave di lettura concettuale della mostra: memoria e metamorfosi si intrecciano in un percorso che richiama la storia di Venezia come crocevia di scambi, e il significato profondo della maschera in molte tradizioni africane, intesa come strumento di rito, identità e resistenza culturale. Cinque gli artisti in mostra: Reinata Sadimba, Filipe Branquinho, Gonçalo Mabunda, Teddy Mitchener e Kelechi Charles Nwaneri, alcuni dei quali esposti per la prima volta a Milano. Le loro opere compongono una narrazione corale che attraversa temi legati alla memoria collettiva, alla trasformazione, alla spiritualità e alla persistenza delle identità.
Gli artisti in esposizione
Protagonista della mostra è Reinata Sadimba (1945, Mozambico), figura pionieristica dell’arte africana e voce centrale nella storia della ceramica come linguaggio emancipatorio. Le sue sculture, corpi totemici che evocano la tradizione Maconde, sono testimonianza di un immaginario femminile profondo, segnato da dolore, maternità e rinascita. In dialogo con Sadimba, il fotografo Filipe Branquinho propone con la serie Bestiarium una riflessione visiva sulla condizione umana contemporanea, sull’ambiguità del volto e della maschera, in un linguaggio che si confronta con il trauma recente della pandemia e ne distilla una forza archetipica. Le maschere di Gonçalo Mabunda, realizzate con armi dismesse della guerra civile mozambicana, trasformano la violenza in arte attraverso una potente opera di ricontestualizzazione. I suoi troni e volti in metallo danno corpo a un’iconografia del potere e della resilienza. Teddy Mitchener, artista americano residente in Kenya, propone una riflessione sulla digitalizzazione delle maschere tradizionali nel contesto della perdita di pratiche ancestrali. La sua serie Disappearing Africa documenta e al tempo stesso reimmagina un patrimonio immateriale a rischio di estinzione. Infine, Kelechi Charles Nwaneri (1994, Nigeria) affronta il corpo come territorio simbolico, tracciando connessioni tra psicologia, memoria e spiritualità in opere segnate da stratificazioni culturali e tensioni visionarie.
“Mascherada” si configura così come una mappa corale dell’Africa contemporanea: un racconto che attraversa territori, materiali e generazioni, in cui la maschera non è più solo oggetto rituale, ma simbolo dinamico di identità, resistenza e trasformazione. L’esposizione costruisce un dialogo ideale tra Venezia e Milano, due città che condividono la vocazione all’incontro e alla fluidità, e lo estende verso Sud tracciando una geografia affettiva e culturale che unisce Europa, Africa e Mediterraneo. In questo intreccio di storie e linguaggi, la maschera diventa voce plurale: non barriera, ma respiro.” (dal testo critico dell’esposizione Mascherada”)
La mostra si inserisce all’interno di un progetto espositivo più ampio: Spazio MU.RO nasce con l’obiettivo di diventare osservatorio privilegiato sull’arte contemporanea proveniente dalla MENA Region, con un programma annuale di mostre che a partire dal 2026 amplierà il dialogo tra Milano, Nord Africa e Medio Oriente. Il nuovo spazio si presenta come luogo di sperimentazione e ricerca, con una biblioteca d’arte, una lounge dedicata alla collezione permanente e un’attenzione particolare al collezionismo come pratica culturale. Tra le opere in esposizione anche quella vincitrice del Premio Collezione MU.RO, assegnato nel 2025 durante The Others Art Fair a Torino. L’inaugurazione sarà accompagnata da un private cocktail in collaborazione con la maison di champagne Jacquart, ulteriore momento di dialogo e condivisione che sottolinea l’identità conviviale dello spazio. Mascherada, più che una mostra, segna l’inizio di un progetto curatoriale che mette al centro la complessità dei linguaggi contemporanei, e la necessità di ripensare le relazioni culturali in un mondo sempre più interconnesso.
