“Digital Remnants”: a Venezia il metaverso come archivio vitale e visione futura
Rebecca Pedrazzi
Digital Remnants
La quarta edizione della Mostra Annuale di Arte del Metaverso, in programma dal 16 settembre al 6 ottobre 2025 negli spazi di Forte Marghera a Venezia, si presenta come una delle piattaforme più significative per la riflessione contemporanea sull’incontro tra arte, intelligenza artificiale, realtà estesa e cultura immateriale. Sotto la direzione scientifica di Victoria Lu e a cura di Asia Project ABA Venezia, la mostra si muove tra installazioni, film, opere interattive e ambienti digitali, tracciando una mappa complessa di nuove estetiche e narrazioni multisensoriali. Il titolo, “Digital Remnants: 16 Portals into Intangible Worlds”, invita a ripensare i concetti di memoria e patrimonio culturale nell’era delle tecnologie computazionali. Oggi il patrimonio immateriale non è più solo ciò che viene conservato, ma un organismo vivente, capace di generare forme ibride che mettono in crisi il dualismo tra tradizione e innovazione. L’arte, in questo contesto, non è solo atto creativo ma archivio dinamico che connette passato e futuro attraverso strumenti algoritmici e scenari digitali.
Ami – “Goldfish” , 2025
Un laboratorio globale tra AI, metaverso e cinema computazionale
Uno degli elementi che rendono questa edizione particolarmente rilevante è la collaborazione con AIAIA (Artificial Intelligence Art Innovation Alliance), prima alleanza cinese dedicata al rapporto tra AI e pratiche artistiche. Il “Manifesto delle Mangrovie”, recentemente pubblicato, propone un’etica della co-creazione basata sulla leadership umana e la collaborazione con l’intelligenza artificiale, offrendo una visione post-antropocentrica e relazionale del processo creativo. Nello stesso quadro si colloca la AI Film Week curata dal regista Lu Chuan, che arricchisce la rassegna veneziana con una selezione di film premiati e inaugura il Premio Asiatico del Cinema AI 2026, aprendo spazi inediti di confronto tra sperimentazione audiovisiva, ambienti immersivi e nuovi linguaggi algoritmici.
Beibang – “Orfani del Nuovo Mondo Felice” , 2025.
Decentralizzazione e sperimentazione curatoriale
Questa mostra non si limita a presentare opere, ma si propone come ambiente curatoriale decentralizzato, capace di connettere lo spazio fisico del Padiglione 36 di Forte Marghera con le dimensioni immateriali e fluide della rete. Una “curatela distribuita” che dialoga con i modelli storici dell’arte concettuale, della net art e delle pratiche post-mediali, interrogando oggi le possibilità offerte dalle piattaforme digitali e dalle tecnologie emergenti.
The Future Has Come, We Fly Beyond Future!
Come ricordano le parole della stessa Victoria Lu, “Curiamo i pensieri attraverso gli esperimenti”. Un’affermazione che ben sintetizza l’approccio interdisciplinare e transnazionale della mostra, in cui il pensiero curatoriale diventa strumento critico per attraversare le fratture tra tecnologia e umanità, tra codici computazionali e pratiche artistiche.
Il concetto di “Metaverse Art” può essere inteso come un orizzonte transtemporale e trans-spaziale, capace di attraversare contesti culturali e disciplinari eterogenei su scala globale. All’interno di questo orizzonte, si attivano continuamente processi di incontro, sovrapposizione, integrazione e trasformazione. (da: https://annualmetaverseart.com/)
Abel Zhao Bozuo – “Plastic Earth” / “Shared Minds” ,2025
L’opera d’arte nell’epoca della computazione
I progetti in mostra – da “Goldfish” di Ami a “Some Civilizations and My Antidote” di Li Jia (JFai), da “Plastic Earth” di Zhao Bozuo a “CyberFish” di Luo Xiao – illustrano un panorama ricco e articolato in cui l’opera d’arte si struttura come sistema dinamico, alimentato da dati, interfacce immersive e logiche generative. Opere che non solo si avvalgono dell’uso dell’intelligenza artificiale, ma la mettono al centro di una riflessione sulle forme del vivente, della memoria e dell’identità nell’epoca digitale
VICTORIA LU
Victoria Lu nasce a Taiwan in una famiglia di intellettuali ed emigra negli Stati Uniti all’inizio degli anni Settanta. Si forma presso il Collegio di Cultura Cinese a Taipei e l’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles, completando poi la Laurea Triennale e Magistrale in Pittura alla California State University. Giovanissima, inizia a scrivere come critica d’arte e a intraprendere l’attività curatoriale negli anni Settanta, diventando la prima donna critica d’arte e curatrice nel mondo dell’arte contemporanea cinese. Dopo il ritorno a Taiwan, collabora con il governo nella definizione di politiche per l’arte pubblica e per la diffusione dell’educazione artistica. È stata membro fondatore del consiglio di amministrazione del MoCA di Taipei e prima direttrice creativa del MoCA di Shanghai, oltre a ricoprire incarichi di direzione creativa presso l’Art Center Bund 18 di Shanghai, il Moon River Museum of Contemporary Art di Pechino e il Today Art Museum di Pechino.
È inoltre direttrice del Programma di Ricerca Estetica URBart all’Università Autonoma di Barcellona e all’EINA – Istituto Universitario di Design e Arte di Barcellona, e presidentessa dell’Hub Creativo Future Pass di Taipei, Shanghai, Hangzhou e Los Angeles. Ha curato numerosi progetti e mostre internazionali, tra cui l’evento collaterale della 54ª Biennale di Venezia, “Future Pass: From Asia to the World”. Figura eccentrica, brillante e vitale, cittadina americana e internazionale, Victoria Lu è stata amica e collaboratrice di grandi artisti come Yayoi Kusama, distinguendosi come pioniera e voce autorevole dell’arte contemporanea globale.
Liang Chen (Bridge Liang) –
INFORMAZIONI PRATICHE
Digital Remnants: 16 Portals into Intangible Worlds A cura di Asia Project ABA Venezia – Responsabile scientifico: Victoria LU
16 settembre – 6 ottobre 2025
Padiglione 36, Forte Marghera, Venezia Orario: 16.00 – 19.30
ORARI DI VISITA
orario dalle ore 16,00 alle ore 19,30
Sito web: www.annualmetaverseart.com
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