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Networked Creativity: Verso una Nuova Ecologia Creativa

Networked Creativity

Networked Creativity

Articolo di Dario Buratti

 

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Nel precedente articolo, “L’Artista Come Generative Designer, nuovi modelli di autorialità decentralizzata” abbiamo esplorato come l’artista contemporaneo, nel ruolo di Generative Designer, stia ridefinendo il concetto di autorialità attraverso l’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (AI) e la realtà estesa (XR). Proseguendo su questa linea, è fondamentale approfondire come la creatività in rete o Networked Creativity amplifichi ulteriormente questa trasformazione, soprattutto quando si interseca con l’AI generativa e la tecnologia blockchain. La Networked Creativity rappresenta un paradigma in cui la creatività emerge dalla connessione e dall’interazione tra una molteplicità di agenti, umani e non umani, all’interno di reti digitali globali. Questo concetto si basa sull’idea che l’innovazione e la produzione artistica non siano più il risultato di sforzi individuali, ma di processi collaborativi e decentralizzati.

Pierre Lévy, filosofo e teorico dei media, ha introdotto il concetto di intelligenza collettiva, sostenendo che la conoscenza e la creatività emergono dalla collaborazione di molteplici individui connessi in rete. Applicando questa teoria all’arte contemporanea, l’opera diventa un prodotto dinamico, frutto di interazioni costanti e multilivello.

Vortice Algoritmico II

L’AI Generativa come Agente Creativo

L’intelligenza artificiale generativa gioca un ruolo cruciale nella Networked Creativity. Gli algoritmi non sono più meri strumenti, ma agenti creativi autonomi che contribuiscono attivamente al processo artistico. Questo avviene attraverso la capacità dell’AI di apprendere, generare contenuti originali e interagire con altri agenti all’interno della rete.

In questo contesto, l’artista non è più l’unico autore dell’opera, ma un facilitatore che collabora con l’AI e altri partecipanti umani.

Questa co-creazione porta a risultati imprevedibili e innovativi, espandendo i confini dell’espressione artistica.

Jon McCormack, artista e ricercatore, sostiene che l’interazione tra umano e macchina può generare forme di creatività emergente, non previste da nessuno dei partecipanti individualmente.

Le Blockchain come Infrastrutture per l’Autorialità Decentralizzata

La tecnologia blockchain offre soluzioni innovative per la gestione della proprietà intellettuale e dei diritti d’autore nell’ambito della Networked Creativity. Grazie alla sua natura decentralizzata e immutabile, la blockchain permette di tracciare e certificare ogni contributo all’opera d’arte, garantendo trasparenza e riconoscimento equo a tutti gli agenti coinvolti.

Tokenizzazione e Smart Contracts

Attraverso la tokenizzazione e l’uso di smart contracts, è possibile creare rappresentazioni digitali uniche delle opere d’arte (noti come Non-Fungible Tokens o NFT). Questi strumenti consentono di:

  1. Certificare l’autenticità dell’opera.
  2. Tracciare la provenienza e la storia delle transazioni.
  3. Gestire automaticamente i diritti d’autore e le royalties.

Kevin Abosch, artista e pioniere nell’uso della blockchain, utilizza questa tecnologia per esplorare nuovi modelli di proprietà e autenticità, sfidando le convenzioni tradizionali del mercato dell’arte.

Modelli di Autorialità nella Networked Creativity

La combinazione di AI generativa e blockchain introduce nuovi modelli di autorialità, caratterizzati da una decentralizzazione radicale. L’opera diventa il risultato di una rete di contributi, dove l’autorialità è condivisa tra umani, AI e persino ambienti virtuali.

Autorialità Distribuita e Diritti d’Autore

Questo modello solleva questioni complesse riguardo ai diritti d’autore. Se l’AI contribuisce in modo significativo all’opera, come vengono attribuiti i diritti? La giurisprudenza attuale non riconosce l’AI come soggetto giuridico, ma studiosi come Andrés Guadamuz suggeriscono la necessità di un quadro legale che tenga conto di queste nuove realtà.

Implicazioni Etiche

Oltre agli aspetti legali, emergono anche considerazioni etiche:

Esempi di Networked Creativity in Azione

Progetti Artistici Collaborativi su Blockchain

Piattaforme come Async Art permettono agli artisti di creare opere “programmabili”, in cui diversi partecipanti possono modificare elementi dell’opera nel tempo. Questo crea un’esperienza artistica dinamica e collettiva, resa possibile dalla combinazione di AI e blockchain.

Musica Generativa e Comunità Online

Nel campo musicale, artisti come Holly Herndon utilizzano reti neurali e AI per co-creare musica insieme a una comunità globale di collaboratori. La musica diventa così un ecosistema vivo, in cui ogni contributo alimenta il processo creativo.

Verso una Nuova Ecologia Creativa

La Networked Creativity, alimentata dall’AI generativa e dalla blockchain, porta alla formazione di una nuova ecologia creativa, caratterizzata da:

Interconnessione: Ogni agente è collegato agli altri, creando un flusso continuo di informazioni e ispirazioni.

Interdisciplinarità: L’abbattimento delle barriere tra diverse discipline artistiche e tecnologiche.

Evoluzione Continua: Le opere non sono mai “finite”, ma in costante trasformazione.

Il Ruolo dell’Artista nel Nuovo Contesto

L’artista assume il ruolo di:

Considerazioni

La Networked Creativity rappresenta una naturale evoluzione delle dinamiche esplorate nel concetto di artista come Generative Designer. L’integrazione di AI generativa e blockchain non solo decentralizza ulteriormente l’autorialità, ma ridefinisce il significato stesso di creazione artistica nell’era digitale.

Questo nuovo modello richiede un ripensamento profondo delle strutture legali, etiche ed educative che supportano la produzione artistica. Tuttavia, offre anche opportunità senza precedenti per l’innovazione, la collaborazione e l’espressione creativa.

L’arte diventa così un processo aperto e inclusivo, un ecosistema dinamico in cui ogni partecipante contribuisce alla costruzione di significati condivisi. In questo contesto, l’artista del futuro sarà colui che saprà navigare e orchestrare le infinite possibilità offerte dalla rete, creando opere che riflettono la complessità e la bellezza dell’interconnessione umana e tecnologica.

Bibliografia:

Lévy, P. (1997). L’intelligenza collettiva. Per un’antropologia del cyberspazio. Feltrinelli.
McCormack, J., & d’Inverno, M. (Eds.). (2012). Computers and Creativity. Springer.
Guadamuz, A. (2017). Artificial Intelligence and Copyright. WIPO Magazine.
Abosch, K. (s.d.). Progetti artistici basati su blockchain.
Herndon, H. (2019). PROTO. Album musicale che esplora la collaborazione con l’AI.Herndon, H. (2019). PROTO. Album musicale che esplora la collaborazione con l’AI.

Dario Buratti – http://www.darioburatti.com

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