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Milano ha il suo Obelisco: l’opera di Maria Cristina Carlini in piazza Berlinguer

Maria Cristina Carlini, Obelisco, 2015

Maria Cristina Carlini, Obelisco, 2015

In piazza Berlinguer a Milano arriva il monumentale “Obelisco” di Maria Cristina Carlini. La scultrice di fama internazionale ha donato alla sua città l’opera che, da venerdì 21 giugno, sarà esposta in maniera permanente nell’area adiacente a via Savona, una zona da poco riqualificata e ritenuta oggi un attivo polo culturale.

La cerimonia di inaugurazione è prevista alle 18 alla presenza delle cariche istituzionali comunali e municipali. Sarà anche allestita una mostra fino al 30 giugno all’interno di Spazio Seicentro – Sala Arianna, la sede culturale del Municipio 6. In dieci pannelli fotografici i momenti salienti del percorso artistico dell’artista e alcune opere esposte in tre diversi continenti.

L’evento milanese è curato da Flaminio Gualdoni e si presenta come un’ottima opportunità per approfondire la carriera di Maria Cristina Carlini. Protagonista della serata sarà, dunque, la scultura “Obelisco” (2015), caratterizzata da un forte slancio verticale con un’altezza che supera i 4 metri, realizzata con legno di recupero e acciaio corten. L’anima è in legno con fori, curvature e fratture che ne mostrano la longevità e il suo precedente impiego. Era infatti parte della vecchia struttura di una stalla. Adesso è avvolta da un rivestimento in acciaio dalle linee essenziali. Si tratta di un accostamento di materiali molto diversi fra loro ma che creano un profondo dialogo e un armonico equilibrio estetico.

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© Mimmo Capurso

Maria Cristina Carlini dona nuova vita ai materiali. Il legno di recupero, impregnato della sua storia passata, vive un nuovo inizio nelle sculture e genera un nuovo racconto, attuale e contemporaneo. La scelta rappresentativa dell’opera va ricondotta al significato dell’obelisco come elemento architettonico caratteristico delle grandi celebrazioni, della storia e della tradizione. Quello della memoria è infatti un tema ricorrente nella poetica dell’artista, un elemento che definisce l’identità non solo per quanto concerne il passato, ma in quanto pone le basi per il futuro.

A tal proposito, il curatore Flaminio Gualdoni afferma: “La titolazione Obelisco rimanda alla celebrazione monumentale: ma qui dice di un omaggio alla storia senza nomi, quella fatta non da eroi ma da una comunità che si riconosce e si stringe attorno a un valore antico e condiviso”. Nelle fotografie esposte nella Sala Arianna emerge la propensione dell’artista per sculture monumentali, con le quali dà maggiore sfogo alla sua creatività. Molte hanno fatto il giro del mondo e altre sono rimaste in spazi permanenti in America (Miami e Denver), Asia (Shangai e Pechino) e in Europa.

Il legame con Milano appare molto evidente soprattutto nell’osservazione delle immagini che ritraggono sculture, come ad esempio “La porta della giustizia” (2007), “Vento” (2013), “La nuova città che sale” (2014), esposte all’interno del cortile della Corte dei Conti, nel Parco-Scultura dell’Idroscalo e presso la Fiera di Milano-Rho. Sono contributi significativi che manifestano la volontà di Maria Cristina Carlini di voler omaggiare la città con lavori a cui è particolarmente legata.

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