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“Shelter Island” a Venezia e a Mestre, l’arte e la scienza secondo Garbellotto e Pozzi

Credits: Luca Pozzi & Marina Bastianello Gallery Credits: Copywrite Luca Pozzi & Marina Bastianello Gallery

Credits: Luca Pozzi & Marina Bastianello Gallery Credits: Copywrite Luca Pozzi & Marina Bastianello Gallery

“Shelter Island” è in Italia. E questa volta non si tratta del film di Geoffrey Schaaf, ma di una mostra il cui titolo prende ispirazione dal nome del comune degli Stati Uniti, nella contea di Suffolk. Diversi ambienti espositivi tra Mestre e Venezia fanno da cornice a un progetto innovativo e rivoluzionario. Dalla doppia sede della Marina Bastianello Gallery ai luoghi istituzionali dell’M9 – Museo del ‘900 e del Distretto M9.

La mostra è stata inaugurata nei giorni di venerdì 17 e sabato 18 maggio e prevede gli interventi di due artisti di generazioni differenti, Fernando Garbellotto e Luca Pozzi. La loro collaborazione e l’utilizzo di tecniche differenti permettono al visitatore di viaggiare temporalmente e di esplorare linguaggi apparentemente lontani. La ricerca artistica si incrocia così con quella scientifica attraverso l’inedito format della meta-conferenza, in un periodo storico particolarmente sensibile al tema della pace.

Il pubblico viene idealmente teletrasportato a un evento accaduto nel 1947 sull’omonima isola americana, che vide riuniti tra i più celebri e visionari fisici teorici dell’epoca per discutere i nodi essenziali della fisica quantistica, agli albori dell’invenzione della bomba atomica. Furono, infatti, presenti nomi del calibro di Richard Feynman, John Archibald Wheeler, Edward Teller, David Bohm, John Von Neumann, Hans Bethe, J. Robert Oppenheimer e Freeman Dyson.

Credits: Luca Pozzi & Marina Bastianello Gallery

Il summit tra i fisici, ricordato dalla storia come il leggendario vertice di Shelter Island per l’appunto, fu il primo dopo la risoluzione della Seconda Guerra Mondiale e diede il via a quell’atteggiamento di condivisione della conoscenza scientifica su cui poggiano ancora i delicati equilibri globali odierni.

In un presente post-pandemico caratterizzato da tensioni geopolitiche di carattere energetico, ideologico, economico e religioso, il progetto prende vita dalla rigenerazione di una rete relazionale incentrata sull’importanza della collaborazione e del dialogo come modus operandi e condizione sine qua non.

Grazie alle opere di Garbellotto e Pozzi, il pubblico prende parte attivamente al summit del ’47 che diventa, nella società contemporanea, un’installazione multimediale e multidisciplinare a più voci, tra le quali spiccano quelle di Carlo Rovelli, Roger Penrose, Shoini Ghose, Raymond Laflamme, Katie Mack, Hildign Neilson, Savas Dimopoulos, Pedro Vieira e Neil Turok che hanno contribuito ad attualizzare e rielaborare i presupposti.

La meta-conferenza è in atto su una cometa digitale di 4 km di diametro, all’interno di un game engine in VR (Virtual Reality) chiamata “Rosetta Mission 2024”, il metaverso ultraterrestre con cui Luca Pozzi si è aggiudicato l’ultima edizione dei VDA Award by Var Digital Art nell’ottobre 2023. L’opera accoglie una playlist di podcast realizzata ad hoc dal Perimeter Institute di Waterloo in Ontario e viene riproposta non solo al pubblico in presenza al Museo del Novecento sotto forma di installazione audio-visiva, ma simultaneamente anche sul megaschermo della Hybrid Tower di Mestre e sui monitor satellite del Distretto M9. Viene a costituirsi, in tal modo, una rete delocalizzata di piattaforme d’accesso a contenuti prodotti per un pubblico più vasto e non circoscritto. Una rete che include anche le sedi della Marina Bastianello Gallery.

Shelter islanb exhibition view Luca Pozzi portrait
Credits: Luca Pozzi & Marina Bastianello Gallery

A Venezia, a Cannaregio 1865A, vi è la grande installazione a parete di Fernando Garbellotto “La rete come idea del mondo”, ispirata alle teorie di Benoit Mandelbrot e incentrata proprio sul concetto di frattale. Mentre Luca Pozzi ha occupato la sede della galleria di Mestre, in via Pascoli 9c, con un ambiente interattivo composto da dispositivi magnetici a parete, sculture ingegnerizzate con rivelatori di particelle dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e una postazione di realtà virtuale realizzata per permettere l’accesso ai contenuti di “Rosetta Mission 2024” tramite visori.

Il progetto è stato inaugurato con un live streaming della “Shelter Island Meta-Conference for Peace and Multiplatform Exhibition” presso l’auditorium “Cesare De Michelis” dell’M9 con la partecipazione in presenza dei due artisti. La mostra sarà aperta al pubblico dal 22 maggio al 24 agosto 2024.

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