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La mostra Beginnins: la dicotomia tra Artificiale e Naturale in mostra a Milano

Beginnins - Landscape #09, 2017, dettaglio 
Stampa UV su Dibond montata su compensato di betulla, 61 x 72,20 cm © Mark Dorf, Courtesy Metronom

Beginnins - Landscape #09, 2017, dettaglio 
Stampa UV su Dibond montata su compensato di betulla, 61 x 72,20 cm © Mark Dorf, Courtesy Metronom

In occasione di PhotoVogue Festival 2023

Martedì 14 novembre 2021, ore 18.30

inaugurazione della mostra: “Beginnings”

Elena Aya Bundurakis, Mark Dorf, Daniele Marzorati, Marit Wolters a cura di Marcella Manni

Apertura al pubblico: 15 novembre 2023 – 7 gennaio 2024

Milano, via Cola di Rienzo 8

In occasione del Photo Vogue Festival 2023, in programma a Milano dal 16 al 19 novembre, Nonostante Marras presenta la mostra Beginnins, a cura di Marcella Manni, aperta al pubblico dal 15 novembre 2023 al 7 gennaio 2024. 

In mostra le opere degli artisti Elena Aya Bundurakis, Mark Dorf, Daniele Marzorati e Marit Wolters che indagano la dicotomia tra Artificiale e Naturale, concetto chiave nel sistema di sviluppo della tecnologia e della filosofia; dicotomia che oggi, stando a teorie diffuse e condivise, si traduce in ciò che è computabile e ciò che non è computabile. Naturale e artificiale, pensiero e gesto, generazione e rigenerazione, tra prova ed errore, la pratica artistica non esaurisce la sua spinta a testare i limiti che siano essi online oppure onlife, si tratta sempre e solo di avviare un processo che rigenera sé stesso in differenti beginnings. 

Il retaggio della cultura illuminista, come ci ricorda l’artista e scrittore inglese James Bridle, fondante della cultura del progresso negli ultimi secoli, è l’assunto che maggiore conoscenza e quindi maggiore quantità di informazioni conduca a decisioni migliori. Quello che oggi invece è assodato è il concetto di ‘automation bias’, il pregiudizio che porta a considerare le informazioni che provengono da software o sistemi automatizzati come più affidabili delle nostre esperienze. Un pregiudizio che si applica già da tempo ai sistemi visivi e ai sistemi di produzione e circolazione delle immagini. Qual è la posizione di oggettività che ricerca scientifica e fotografia possono garantire oggi? In un mondo interamente costruito lo spazio è completamente modificato, plasmato e definito secondo le necessità e le esigenze della specie umana. 

Elena Aya Bundurakis, Mark Dorf, Daniele Marzorati, Marit Wolters, artisti con background differenti declinano in maniera del tutto originale una rigorosa ricerca artistica che si serve di strumenti di produzione, di interazione, di condivisione e comunicazione digitale e analogica come base della propria pratica. La ricerca di Mark Dorf coinvolge varie discipline in modo ibrido come la fotografia, i digital media e la scultura e, con un forte interesse per la tecnologia e la scienza, analizza in modo lucido e accurato l’influenza dell’età dell’informazione con lo scopo di comprendere il nostro ‘abitare’ contemporaneo.

Elena Aya Bundurakis percepisce la fotografia come un sensore di percezioni, accompagna letteralmente lo spettatore alle origini dell’elemento vitale secondo il principio Ancient is more cyborg than cyborg: organismi invertebrati vivevano milioni di anni prima della specie umana e con tutta probabilità ci sopravviveranno. 

Daniele Marzorati si concentra su oggetti ed elementi applicando il concetto di spostamento che si compie sulla pellicola di grande formato. Attraverso l’accostamento a più riprese su un’unica pellicola si compone un’inquadratura singola, la sintesi di molti luoghi, di molti oggetti e di molti punti di vista: non un meccanismo di ripetizione ma di moltiplicazione. 

Marit Wolters interpreta la scultura come ricerca sui materiali e sui luoghi: la presenza, il presente e la transitorietà dell’esperienza sono offerti nei loro elementi di impermanenza, del materiale e della sua genealogia, che Wolters lascia esprimere come elemento strutturale e di forma, non solo di sostanza. 

Marit Wolters 
Corridor #1, 2018, dettaglio
Fusione di alluminio, 70h x 50 x 10 cm
© Marit Wolters, Courtesy Metronom

Who’s who

Elena Aya Bundurakis (Creta, Grecia, 1988) è un’artista greco-giapponese. Laureata in fotografia presso la Royal Academy of Fine Arts di Anversa, nel suo lavoro combina diversi media tra i quali fotografia, disegno, video e poesia haiku. Bundurakis concepisce allestimenti specifici e combinazioni inusuali, sviluppati sia in progetti editoriali che in installazioni ambientali. Tra le mostre recenti: UnLust, Artists Unlimited, Bielefeld, DE (2023); Main Show, Athens Photo Festival, Athens GR (2022); Go straight until you find the sea, K-Gold Temporary Gallery, Lesvos GR (2021); Generation Z, Noorderlicht festival, Groningen NL (2020); Nature in Play, Metronom Gallery, Modena IT (2020); Hate Speech – Aggression und Intimität, KM Künstlerhaus, Graz, AU (2019); Currents #6: Good Intentions, Marres Maastricht, BE (2019). 

Mark Dorf (Laconia, Stati Uniti d’America, 1988) si è laureato in Fine Arts presso il Savannah College of Art and Design, per poi conseguire un master presso la School of the Art Institute di Chicago. Nelle sue ricerche più recenti, esplora le percezioni della società contemporanea e l’interazione con il dominio digitale, l’ambiente urbano e architettonico e il ‘Paesaggio Naturale’, con un forte interesse per la tecnologia e la scienza. È stato selezionato come artista FOAM Talent 2017. Tra le mostre recenti: A New Nature, Midnight Moment, Times Square Arts, New York, USA (2023); Translations, Savannah College of Art and Design, Atlanta, GA (2017); Cityscapes, Galerie Philine Cremer, Düsseldorf, DE (2017); Transposition, Prague Botanical Gardens, Fotograf Festival #6, Prague, CZ (2016). 

Daniele Marzorati (Cantù, Italia, 1988) ha conseguito un Master in Arti Visive e Studi Curatoriali presso la NABA di Milano. Utilizzando fotografia, pittura e disegno, focalizza la sua ricerca sulle logiche rivelatrici generate dal passaggio dell’immagine fra i diversi media. Tra le più recenti mostre personali si citano: Deplacemént, Building, Milano, IT (2019); Crossing line, San Paolo Invest, Monza, IT (2019); In linea d’aria, oTTo Space, Milano, IT (2017). Il suo lavoro è stato esposto in festival e mostre collettive tra cui: Cantieri Aperti, Massa e Carrara, IT (2019); Traffic Festival, San Lorenzo in Campo, IT (2019); Fotopub Festival, Novo Mesto, IT (2018); Prina Prize Exhibition, La Triennale di Milano, IT (2017); Teatrum Botanicum, PAV, Torino, IT (2016). 

Marit Wolters (Achim, Germania, 1985) ha frequentato la Academy of Fine Arts di Dresden e la University of applied Arts di Vienna. Wolters opera principalmente con la scultura e l’installazione focalizzando il suo intervento sul contesto fisico e architettonico del luogo in cui espone. Tra le mostre recenti si citiano: Plutonics, Red Carpet Room, Vienna AT (2023); Über das Neue, Belvedere 21, Vienna AT (2023); Home Grounds – Grete’s Legacy, Villa Tugendhat, Brno CZ (2022); Seismic Friction, Baustelle Schaustelle, Essen/Dusseldorf DE (2022); COCOON, EFES42, Linz At (2020); We Both Know Hearts Can Change, Redgate Gallery, Pechino, CHN (2019); Everything That Is Solid Dissolves Into Air, Austrian Cultural Forum, New York, USA (2018). 

La mostra è prodotta da METRONOM in collaborazione con NonostanteMarras.

Metronom è un’organizzazione che promuove progetti di ricerca e approfondimento sulla cultura visiva contemporanea: attraverso mostre, convegni, progetti di residenza e pubblicazioni si esplorano ruoli e usi dell’immagine nella cultura contemporanea.

Mostra: Beginnings. Elena Aya Bundurakis, Mark Dorf, Daniele Marzorati, Marit Wolters

Curatrice: Marcella Manni

Sede: Nonostante Marras, via Cola di Rienzo 8, Milano – 15 novembre 2023 – 7 gennaio 2024

Orari: dal lunedì al sabato 10.00 – 19.00; domenica 12.00 – 19.00

Info: tel.: 02 89075001 mail: nonostante@antoniomarras.it | press@antoniomarras.it | www.antoniomarras.com

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