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Il restauro della parete est del Museo di Palazzo Besta

Palazzo Besta, dopo il restauro, dettaglio fascia

Palazzo Besta, dopo il restauro, dettaglio fascia

Il cortile svelato. Presentazione del restauro della parete est – Museo di Palazzo Besta

Sono stati presentati oggi sabato 22 luglio a Palazzo Besta (Teglio) gli esiti del restauro pilota sul prospetto est della corte d’onore.

Museo di Palazzo Besta. L’intervento, avviato nell’ottobre del 2022 e conclusosi a fine maggio scorso, è finanziato nell’ambito del progetto Interreg di cooperazione Italia-Svizzera. Il progetto Interreg Italia – Svizzera ConValoRe, con Capofila il Comune di Tirano e Regione Bernina, intende rafforzare l’attrattività dei territori di Valtellina e Valposchiavo e delle loro comuni risorse ambientali e culturali, sviluppando iniziative per la conoscenza, conservazione, gestione e valorizzazione sostenibile del patrimonio naturale e culturale.

Museo di Palazzo Besta: un lavoro di restauro

L’intervento eseguito a Palazzo Besta dall’impresa Valeria Galizzi, con Francesca Cardona, ha riguardato sia la porzione di pitture murali (dedicati ad episodi dell’Eneide) sia gli elementi lapidei (colonne, capitelli, modanature porzioni decorative) della parete orientale del cortile, con lo scopo di definire la metodologia di intervento per il restauro dell’intera corte. Gli obiettivi erano molteplici: in primo luogo consolidare le superfici pittoriche soggette a distacchi e sollevamenti, poi armonizzare l’aspetto complessivo della parete, minimizzando i segni lasciati da precedenti interventi – come vecchie stuccature e integrazioni – che   rendevano l’immagine frammentaria.

I livelli di degrado erano molto diversificati. Si è intervenuti quindi in maniera puntuale, con materiali, metodologie e trattamenti differenziati a seconda delle zone e delle problematiche riscontrate sulle diverse superfici.

Palazzo Besta, dopo il restauro

Particolare attenzione è stata dedicata alla scelta del protettivo finale, cruciale per opere destinate all’aperto. Esso doveva garantire protezione, traspirabilità della muratura, assenza di cambiamenti nelle cromie ed è stato individuato solo dopo confronti e misurazioni specifiche, in accordo con Sonia Segimiro della Soprintendenza competente.

La parola a Emanuela Daffra, Direttore regionale musei della Lombardia

“Il ciclo dedicato all’Eneide, riconfermato di recente a Vincenzo de Barberis, come tutti i cicli pittorici all’aperto ha necessità di cure costanti e costantemente aggiornate. Non si tratta di un ‘restauro di rivelazione’ ma piuttosto, se possiamo coniare un nuovo termine, ‘di servizio’. Puntava ad eliminare le cause di degrado ed a restituire con discrezione leggibilità ed una pittura fatta di contrasti cromatici, sommarietà di tratti, vivacità di gesti. Per i visitatori sarà istruttivo confrontare la parete su cui si è lavorato con le altre: senza stridore, con garbo si è rimosso un velo e reso più leggibile l’articolazione del ciclo. Proprio per questo si proseguirà con determinazione nel recupero totale.”

Il progetto di restauro completo della corte

Infatti sulla base dei risultati raggiunti con il cantiere pilota, la Direzione regionale Musei Lombardia sta portando avanti il progetto di restauro completo della corte. Grazie al lavoro di Giuseppina di Gangi, direttrice del palazzo, della restauratrice interna Valentina Balconi e grazie a fondi del Ministero della Cultura (L.190/2014 annualità 2022-2024) l’intervento proseguirà su un’ulteriore parete già a partire da settembre 2023.

La corte d’onore di Palazzo Besta, di proporzioni perfettamente cubiche, è il fulcro intorno al quale si sviluppa – a tratti inglobando costruzioni di epoche precedenti – la dimora tellina, splendido esempio di palazzo rinascimentale. Se i lavori di edificazione presero avvio a partire dalla seconda metà del Quattrocento per volere di Azzo I Besta, è però solo nel secolo successivo, con il figlio Azzo II e la moglie Agnese Quadrio, che fu completata la decorazione pittorica, con importanti cicli di affreschi a soggetto biblico, mitologico e storico. Il Palazzo rimase della famiglia Besta fino al 1726, successivamente, a fine Ottocento, la proprietà fu frazionata tra diverse famiglie e trasformata in casa colonica. Acquistato dallo Stato italiano nel 1911, Palazzo Besta fu restaurato e aperto al pubblico come Museo dal 1927.

xPalazzo Besta, restauro della parete est, dettaglio capitelloprima e dopo

Sonia Bombardieri – Vice Sindaca ed Assessore alla Cultura ed eventi, Sviluppo turistico e progetti integrati, Attuazione del programma del Comune di Tirano – Capofila italiano del Progetto Interreg ConValoRe, ha sottolineato quanto rilevante sia il completamento di quest’azione di restauro, non solo quale traguardo di progetto, ma soprattutto come contributo alla valorizzazione degli stretti legami storici, sociali e culturali fra i territori di Valtellina e Valposchiavo, migliorando la conservazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, in linea con gli obiettivi di progetto che prevedono la messa in comune di attività, conoscenze e metodologie ed una visione strategica della conservazione preventiva e programmata, finalizzata a garantire la sostenibilità economica ed ambientale dei beni culturali, potenziando l’attrattività dell’area e valorizzandone il patrimonio culturale, soprattutto in chiave turistica.

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