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Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo: il documentario

sculture di David

sculture di David

Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo. Un documentario corale su una delle figure simbolo della città

un progetto ideato dalla Galleria dell’Accademia di Firenze e dai Musei del Bargello

“… lui cadde con la faccia a terra; così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e lo uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli taglio la testa.”    (dal Primo libro di Samuele, vv.50-51)

Eroe biblico, David, giovane Re di Giuda e di Israele che vince il gigante Golia, è una figura simbolo del bene che lotta contro il male, che, nei secoli, ha affascinato molti artisti tanto da essere oggetto di varie sculture del Rinascimento e non solo. Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo è una produzione video realizzata da alcune delle più importanti istituzioni culturali fiorentine per raccontare e mostrare proprio i David che si trovano nel capoluogo toscano. Un progetto ideato durante il periodo di confinamento dovuto alla pandemia per mantenere attivo e coltivare il dialogo tra i musei e gli enti culturali in generale, instaurando così un proficuo rapporto di collaborazione fra importanti realtà del territorio. Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo nasce da un’idea di Cecilie Hollberg, direttore dalla Galleria dell’Accademia di Firenze e di Paola d’Agostino, direttore dei Musei del Bargello, con la collaborazione di Claudio Rocca, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, coinvolgendo l’assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e l’Opera di Santa Maria del Fiore.

Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo

Giovedì 30 marzo, presso il Teatro Niccolini, alle 18.00, sarà presentato ufficialmente al pubblico. Ingresso libero. Cinque sculture in marmo e bronzo – capolavori di Andrea Pisano, Donatello, Verrocchio e Michelangelo – raffigurano il David e hanno fortemente segnato diversi aspetti dell’arte e della storia fiorentina, dall’impegno per le statue della cattedrale, alla sofisticata prima committenza medicea, a simbolo della Repubblica fiorentina, quindi al collezionismo mediceo fino agli spostamenti ottocenteschi.

Nel Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, troviamo la prima statua che rappresenta la figura biblica, opera marmorea del 1336 di Andrea Pisano per la facciata principale del Campanile di Giotto, un David nel pieno degli anni, visto come un poeta con, tra le mani, il rotolo del primo dei Salmi. Al Museo Nazionale del Bargello sono conservate invece tre statue cruciali per l’iconografia e lo sviluppo stilistico: due di Donatello – il giovanile David in marmo, del 1408-1409, il celeberrimo David in bronzo, del 1440 circa, il primo nudo statuario dai tempi dell’Antica Roma – insieme a quello di Andrea del Verrocchio, anch’esso in bronzo, realizzato tra il 1472-1475. Il David di Michelangelo, realizzato tra il 1501 e l’inizio del 1504, è invece conservato alla Galleria dell’Accademia ed è riconosciuto come icona dell’arte rinascimentale in tutto il mondo. L’Opera di Santa Maria del Fiore è coinvolta in questo progetto non solo in qualità di “custode” del primo David del Pisano, ma soprattutto in qualità di committente del David marmoreo di Donatello e del David di Michelangelo, originariamente destinati agli sproni della cattedrale di Santa Maria del Fiore, e trasferite, dopo varie vicissitudini, la prima al Museo Nazionale del Bargello e la seconda alla Galleria dell’Accademia di Firenze.

Inoltre, a Firenze sono conservate le tre copie successive del David di Michelangelo, che si trovano oggi in Piazza della Signoria, sull’arengario di Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, realizzata in marmo da Luigi Arrighetti; al centro del Piazzale Michelangelo, in bronzo, opera di Clemente Papi, autore anche del calco in gesso nella Gipsoteca dell’Istituto d’Arte di Porta Romana.

Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo vuole ripercorrere e approfondire il legame tra queste opere con l’obiettivo di promuovere la conoscenza storica e artistica dell’immagine del David, oltre che valorizzare il patrimonio culturale del territorio fiorentino. Il video ha un approccio corale: attraverso le voci dei direttori Cecilie Hollberg e Paola D’Agostino, di Monsignor Timothy Verdon, direttore artistico del Museo dell’Opera del Duomo della curatrice e storica dell’arte Ilaria Ciseri per il Bargello, del direttore dell’Accademia di Belle Arti Claudio Rocca e Tommaso Sacchi già assessore alla cultura del Comune di Firenze, approfondisce aspetti storico-artistici, tecnici e di committenza su queste opere, tra le più celebrate della statuaria rinascimentale, ripercorrendo il legame con la città di Firenze attraverso i secoli.

L’Accademia di Belle Arti di Firenze, sede primaria di alta formazione, specializzazione e ricerca nel settore artistico, si è occupata e ha curato interamente le riprese e la realizzazione del video, prodotto con la collaborazione degli studenti di Digital video all’interno del neonato Laboratorio audiovisivi diretto da Juri Ciani e Giovanni Grimaudo. Il Comune di Firenze, sempre attento alla valorizzazione del patrimonio culturale dei Musei della Città, ha sposato da subito il progetto.

Il prossimo 8 agosto – commenta il direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Cecilie Hollbergsaranno trascorsi 150 anni dall’arrivo del David di Michelangelo in quella che è la “sua casa”, la Galleria dell’Accademia di Firenze. Il trasporto che avvenne nel 1873 allo scopo di preservare il David colossale di Michelangelo era senz’altro eccezionale e d’avanguardia, una vera e propria impres che racconta l’importanza di questa scultura. Ma il David non è solo il David di Michelangelo. Lo scopo di questo progetto corale è di promuovere la profonda simbologia e la conoscenza artistica di questa figura simbolo del rinascimento e della città di Firenze che accomuna e unisce le nostre istituzioni culturali. Sono felice e grata che David ci abbia permesso di fare rete tra le eccellenze fiorentine”.

“Questo progetto – ha dichiarato Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello – è iniziato nella primavera del 2020, in un momento drammatico per tutto il mondo, a causa dell’emergenza pandemica da Covid 19, con riunioni online, cui sono seguite le prime riprese nell’autunno 2020. Volevamo rendere accessibile al pubblico le nostre collezioni e fare sentire la presenza di alcune istituzioni culturali a Firenze e nel mondo, raccontando le vicende artistiche e storiche delle statue di David a Firenze . Grazie alla collaborazione con l’Accademia di Firenze, l’Accademia di Belle Arti, L’Opera di Santa Maria del Fiore e il Comune di Firenze è stato possibile ripercorrere sette secoli di eccellenza scultorea fiorentina, attraverso alcuni tra i suoi più iconici capolavori”.

“Condensare in poco più di mezz’ora sette secoli di storia e maestria ci ha posti difronte a una sfida – commenta il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Claudio Rocca da un lato garantire un certo equilibrio nel racconto, dall’altro riuscire a rendere in video tutta la bellezza e la complessità che si cela dietro opere d’arte senza tempo. Un progetto in cui abbiamo creduto sin dall’inizio, orgogliosi di mettere a disposizione le nostre competenze e dare un piccolo contributo alla divulgazione di una parte dell’immenso patrimonio artistico e culturale della nostra città. Il prodotto finale, pur essendo sostanzialmente la prima di una serie di produzioni audiovisive targate Accademia, ha il pregio di mettere in evidenza non solo uno spaccato di bellezza patrimonio dell’umanità ma anche tutto il potenziale creativo che i nostri studenti e docenti sono in grado di liberare attraverso i linguaggi della multimedialità. Un settore in cui crediamo molto e in cui abbiamo investito attivando, per esempio, nuovi corsi di studio e di specializzazione, fino alla prima edizione di un Dottorato di ricerca in New media per la comunicazione e la valorizzazione del patrimonio artistico. Ci auguriamo che da questa esperienza corale possa nascere una collaborazione stabile capace di tradursi in un vantaggio reciproco per i nostri creativi e per le istituzioni culturali del territorio.”  

“Questo filmato – aggiunge Monsignor Timothy Verdon, direttore artistico del Museo dell’Opera del Duomo – realizzato con l’apporto di più istituzioni e più esperti fiorentini sposa arte, fede, e amore per la città e per il suo unico patrimonio culturale ed umano”.

“Un’iniziativa nata durante la pandemia che ha visto una bella sinergia tra realtà diverse, dimostrando sia capacità di fare squadra, sia tenacia e resilienza di fronte a un momento drammatico e complesso come quello affrontato durante i periodi più duri dell’emergenza Covid-19. – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune di Firenze Alessia Bettini – È arrivato a termine un grande lavoro che è di fatto un viaggio nella storia a partire da una delle figure più iconiche del patrimonio culturale cittadino, e analizza e racconta opere scultoree che hanno avuto un ruolo da protagonista nei secoli segnando nel profondo l’arte fiorentina. Davvero significativo che attorno a questo progetto ci sia stato un impegno corale di istituzioni centrali nel panorama culturale fiorentino e non solo”.

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