Angelo Guglielmi: sessant’anni di avanguardia tra letteratura, televisione e cinema 1963-2023
12 gennaio 2023, ore 18.00
Ingresso libero con prenotazione triennale.org
Giovedì 12 gennaio alle ore 18.00 Triennale Milano presenta l’incontro Angelo Guglielmi: sessant’anni di avanguardia tra letteratura, televisione e cinema 1963-2023, una serata dedicata alla figura di Angelo Guglielmi (1929 – 2022) scrittore e critico tra i fondatori del Gruppo ’63 e inventore e direttore di Rai3.
Dopo la proiezione di stralci dell’intervista inedita realizzata da Piero Maranghi, direttore di Sky Classica, si svolgerà la presentazione del libro di Guglielmi L’avanguardia in bermuda. La formidabile avventura del Gruppo ’63 scritto con Carmelo Caruso.
L’incontro, introdotto da Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, vedrà in dialogo gli scrittori Niccolò Ammaniti ed Emanuele Trevi, il coautore del libro Carmelo Caruso e Susanna Tartaro curatrice e conduttrice di Fahrenheit di Rai Radio Tre.
“Eravamo degli sprovveduti? Per niente. Avevamo ragione? Assolutamente sì” questo l’incipit dell’inedito libro di Guglielmi. Protagonista di una stagione irripetibile della letteratura italiana, Angelo Guglielmi ricostruisce ne L’avanguardia in bermuda. La formidabile avventura del Gruppo ’63 (Aragno) l’origine e l’evoluzione di quel fenomeno letterario che prenderà il nome di Gruppo ‘63, la Neoavanguardia. Nata come forma di protesta verso il romanzo dominante dell’epoca, di stampo ottocentesco, la Neoavanguardia diventa presto la “casa” ideale di scrittori, registi teatrali, poeti, tutti uniti dal desiderio di sovvertire il racconto a trama. Sulle orme di Carlo Emilio Gadda, autore del primo romanzo italiano moderno per eccellenza, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Angelo Guglielmi, Alberto Arbasino, Giorgio Manganelli, Tatti Sanguineti, Nanni Balestrini, Umberto Eco introducono in Italia la lezione di Joyce e Céline. La collaborazione con l’editore Feltrinelli e il sostegno del “Corriere della Sera” permettono al Gruppo ’63 di “sostituire” i grandi dell’epoca come Buzzati, Montale, Cecchi. Il saggio, attraverso il ricordo di Guglielmi, rivela aspetti inediti e scanzonati di quel cartello di scrittori che si era messo in testa di “incendiare la letteratura italiana”.
Guglielmi ha speso la sua vita tra letteratura, televisione e cinema uniti tra loro dalla convinzione, espressa più volte, che “la cultura non è una cosa, ma un modo di fare le cose”.