Come “ragiona” un giovane lupo? Quali sono i codici con cui la sua mente legge la realtà? Cosa prova quando viaggia tra boschi e crinali oppure mentre riposa nella tranquillità di una prateria all’alba? E ancora, quali strategie adotta per attraversare una strada, predare, esplorare un paese di notte o fuggire da un aggressivo cane da guardiania, posto alla protezione del bestiame? Il 4 novembre, al MUSE di Trento, inaugura l’esperienza immersiva “Nella mente del lupo”, una mostra composta da suggestioni visuali e sonore che permette di entrare nella mente di un lupo in dispersione e vivere la sua giornata di incontri e scontri, nuove scoperte e prove.
Il programma dell’inaugurazione prevede due momenti: alle 17.30 il dialogo con l’esperto Luigi Boitani “Sulle tracce del lupo”, mentre alle 18.45 l’inaugurazione ufficiale dell’esposizione. La mostra è realizzata all’interno del Progetto LIFE WolfAlps EU di cui il MUSE è partner e coordinatore della comunicazione e si muove nel segno della complessa e nuova coesistenza fra persone e lupi sulle Alpi.
La parola alle curatrici e i curatori del MUSE Carlo Maiolini, Osvaldo Negra, Alessandra Pallaveri e Laura Scillitani –
“L’idea di sviluppare una mostra immersiva nasce dal desiderio di sperimentare una modalità, già utilizzata con successo nel mondo dell’arte, anche per le scienze naturali. L’immersività e il punto di vista “in prima persona” costituiscono un modo nuovo e coinvolgente di portare il pubblico a riflettere sui temi della coesistenza fra umani e lupi. Provando a mettersi per una volta, letteralmente, “nei panni dell’altro” sarà più facile comprendere come sulle Alpi la coesistenza tra umani e carnivori sia possibile, se supportata dalla conoscenza”.
Nella mente del lupo. Un’esperienza immersiva per raccontare la coesistenza.
I messaggi sviluppati sono quelli di coesistenza, studio e prevenzione dei rischi, al centro del progetto LIFE WolfAlps EU e sono il cuore contenutistico della mostra. Grazie alla tecnologia immersiva e a un approccio sensoriale ed empatico, chi visita l’esposizione viene trasportato in un posto “speciale”, che ha le forme di luoghi naturali familiari all’uomo, vissuti però con le difficoltà, emozioni e necessità di un animale selvatico.
Dal punto di vista dell’allestimento, una grande testa di lupo graficata, accoglie visitatrici e visitatori e nasconde al suo interno l’intera esperienza immersiva. Entrandovi, in un ambiente buio di circa 30 mq, si prova una sorta di “viaggio extracorporeo” in ambienti naturali e antropizzati, tramite immagini video ad altissima risoluzione e suoni orientati e coinvolgenti. Il racconto immersivo si svolge grazie a una produzione originale ambientata e girata in Trentino per realizzare la quale la troupe è stata affiancata dai ricercatori e comunicatori del progetto Life WolfAlps EU per ricostruire la giornata “tipo” di un lupo sulle Alpi, con un approccio scientificamente corretto, ma allo stesso tempo coinvolgente ed esemplare rispetto alle tante problematiche della coesistenza. In particolare, è stato studiato e sviluppato un apposito adattamento di camere e ottiche per le esigenze di ripresa della mostra, necessarie ad aumentare l’effetto immersivo del girato. Il risultato è una proiezione che si estende su una superfice avvolgente di oltre 35 mq, con 4 videoproiettori ad alta risoluzione
“Nella mente del lupo”
Nel corso del 2023 “Nella mente del lupo” sarà ospitata anche in Lombardia e Piemonte in un tour alpino che porterà l’esperienza nelle diverse aree d’intervento di progetto. La mostra darà anche l’occasione, durante la sua apertura al MUSE, di proporre attività collaterali capaci di trasmettere e approfondire i temi affrontati con modalità nuove e coinvolgenti.
Due gli appuntamenti in programma:
> 29 novembre ore 20.30. Lessinia Bolf- un progetto multimediale per i 10 anni del ritorno del lupo in Lessinia.
> 26 gennaio 2023 ore 20.30. Un click di sera – Bruno D’Amicis Quel che ho imparato dal lupo.
Focus: Il dialogo con il Prof. Luigi Boitani, “Sulle tracce del lupo”
Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, in Italia restavano poche centinaia di lupi nelle montagne dell’Appennino centro-meridionale, superstiti di una sistematica e legalizzata persecuzione che ha portato all’estinzione della specie in larga parte dell’Europa. La situazione è cambiata radicalmente negli anni Settanta, con l’arrivo dei primi decreti per la protezione della specie e l’avvio dei primi studi sul suo comportamento ed ecologia. Oggi il lupo è presente in quasi tutta la penisola, dall’Appennino alle Alpi, incluse le zone più antropizzate come la Pianura Padana. Il primo monitoraggio nazionale stima infatti 3.300 lupi nel 2020/2021. L’espansione della specie ha scatenato sentimenti antitetici, a causa della dualità simbolica del lupo: per alcuni una minaccia, per altri il simbolo di una natura selvaggia a cui anelare.
Nel corso dell’appuntamento al MUSE, si tratterà del ritorno del lupo sul territorio nazionale, delle tappe da percorrere per la sua conservazione in Italia e in Europa, delle sempre maggiori conoscenze scientifiche sulla sua biologia e delle sfide per la coesistenza con l’uomo, oggi che è una presenza diffusa. A dialogare con il pubblico, Luigi Boitani, zoologo, professore emerito de La Sapienza – Università di Roma, tra i massimi esperti mondiali di conservazione dei grandi carnivori, tra i primi in Europa a studiare il lupo negli anni Settanta e protagonista delle principali tappe per la tutela della fauna.
Il progetto LIFE WolfAlps EU
LIFE WolfAlps EU è un progetto europeo che riunisce 20 partner in Italia, Slovenia, Francia e Austria. Il suo scopo è migliorare la coesistenza tra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi e nelle nuove aree di presenza a bassa quota, costruendo e realizzando soluzioni condivise con i portatori di interesse in modo coordinato nelle Alpi.
Per saperne di più: www.lifewolfalps.eu