Guillaume Apollinaire nasceva a Roma il 26 agosto del 1880. In occasione dell’anniversario della nascita di questo straordinario poeta, scrittore e critico d’arte, vi proponiamo tre sue poesie famose.
L’Avvenire
Solleviamo la paglia
Guardiamo la neve
Scriviamo lettere
Aspettiamo ordini
Fumiamo la pipa
Pensando all’amore
I gabbioni son lì
Guardiamo la rosa
La fonte non s’è inaridita
Né la paglia d’oro è sbiadita
Guardiamo l’ape
E non pensiamo al domani
Guardiamoci le mani
Che sono la neve
Sono l’ape e la rosa
Nonché il domani
Il ponte Mirabeau di Guillaume Apollinaire
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amor
Che io me ne sovvenga
La gioia mai mancò dopo il dolor
Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora
Le mani nelle mani restando faccia a faccia
Lasciam che giù
Sotto l’arcata delle nostre braccia
D’eterni sguardi passi l’onda lassa
Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora
L’amore se ne va come va la corrente
L’amore va
Come la vita è lenta
E come la Speranza è violenta
Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora
Giornate e settimane il tempo corre
Né più il passato
Né più l’amore torna
Sotto il ponte Mirabeau la Senna scorre
Venga la notte rintocchi l’ora
I giorni se ne vanno io non ancora.
Oh Lou mio gran tesoro di Guillaume Apollinaire
Oh Lou mio gran tesoro
Facciamo dunque la magia
Di vivere amandoci
Da estranei
E castamente
Faremo viaggi
Vedremo luoghi
Tutti pieni della voluttà
Dei cieli d’estate
Le mie mani resteranno pure
Il mio cuore ha le sue ferite
Che tu mi medicherai
Poi tra le mie braccia
Dormirai
Con graziose menzogne
False parvenze di sogni
Tu farai in modo che restando sveglio
Abbia dormito
Stupito
Questo cervello che offro
Alla tua grazia oh demone
Oh pura nudità
Della Limpidezza
Della pallida estate
Così evoco quella
Che ti prenderà mia bella
Con l’Arte magica
Antichissima
Che conosco bene
I filtri i penta coli
Gli spettacoli luminosi
Ti portino ingranditi
I Paradisi
Più maledetti
Ti giuro sentiremo
Una pura voluttà
Senza tanti contatti
Che rendono dementi
Tutti gli amanti
E puri come angeli
Canteremo le lodi
Della tua gran bellezza
Nella mia Limpidezza
Di Purezza
Dolce dolce è la mia pena
Stasera t’amo appena
Il mio cuore finito l’inverno
Sorge dall’Inferno
Dal fuoco dal ferro
Ho stregato la ferita
Di questa bocca impura
Ama la mia castità
È la Limpidezza
Della tua bellezza
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