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Quando il restauro diventa un momento divulgativo: l’intervento all’Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo

Buono e Cattivo Governo

Cantiere restauro Buongoverno Siena - Buono e Cattivo Governo

Il restauro del “Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo”

Il Comune di Siena ha dato il via al cantiere finalizzato al restauro dell’Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo, affrescati nel 1338 da Ambrogio Lorenzetti nella Sala della Pace del Palazzo Pubblico. Un cantiere di nuova concezione – installato a marzo di quest’anno – pensato non solo come laboratorio di indagine e intervento da parte degli addetti, ma anche come ‘luogo della conoscenza’ e dello studio dell’arte, aperto e fruibile dal pubblico.

Le speciali visite guidate con i restauratori

Dal prossimo ottobre, dopo le prime indagini diagnostiche – attualmente in corso – e l’inizio dell’intervento manutentivo a porte chiuse, sarà infatti possibile prenotare speciali visite guidate con i restauratori che illustreranno il lavoro degli esperti e le azioni più idonee alla salvaguardia di questo sommo capolavoro. Non solo, accedendo alle impalcature, il ciclo pittorico che ha contribuito a rendere Siena celebre nel mondo, potrà essere ammirato da molto vicino, ad altezza uomo, cogliendo il fascino di dettagli e particolari; una prospettiva privilegiata e straordinaria.

Un restauro “divulgativo”

Il progetto vuole essere educativo e divulgativo con l’intento di riportare attenzione sul tema della protezione e della cura del nostro patrimonio artistico, che non finisce mai di svelarsi e di sorprendere. Allo stesso tempo, la possibilità di visita al ‘cantiere aperto’ diventa un’occasione di rilancio turistico e culturale di tutto il circuito museale cittadino. Oltre al Palazzo Pubblico, sede del Museo Civico, con le pregiatissime sale affrescate, l’itinerario coinvolge il complesso Santa Maria della Scala, l’antico ospedale medievale ubicato sulla collina del Duomo, che ospita anche il Museo archeologico nazionale, la Pinacoteca Nazionale, scrigno dei capolavori della pittura senese, e l’Archivio di Stato, custode della preziosa collezione delle biccherne senesi. Tutti luoghi di inestimabile valore storico, ricchissimi di tesori e opere d’arte.

L’intervento nella Sala della Pace si è reso necessario per il monitoraggio delle condizioni della superficie dipinta, a circa trentacinque anni di distanza dalla conclusione dell’ultimo restauro, che pur ha permesso di arrestare il progressivo degrado, manifestatosi assai precocemente, e recuperare tutta la ricchezza e la complessità degli affreschi. Ma non si limita ad un aggiornamento della valutazione conservativa e delle cause delle alterazioni, con l’utilizzo delle più attuali strumentazioni e metodologie diagnostiche, si configura, altresì, come un’irripetibile opportunità di approfondimento sulla tecnica pittorica del Lorenzetti.

Attraverso un approccio multidisciplinare basato sul lavoro sinergico di varie professionalità: restauratori, archeologi dell’architettura, chimici, petrografi, fisici e architetti, in collaborazione con gli specialisti del Comune di Siena, viene studiata l’organizzazione dell’articolato cantiere dell’artista, ripercorrendo tutte le soluzioni adottate per la restituzione del messaggio etico affidatogli, che è ciò ha reso e rende il ciclo della Sala della Pace uno dei più grandi e importanti dell’arte occidentale.

La Sala del Buongoverno o Sala dei Nove

La sala, nota anche con il nome di Sala del Buongoverno o Sala dei Nove, è l’ambiente dove si riunivano i governanti della città medievale, committenti del famoso manifesto civile e politico che ne occupa le pareti.  I Nove, una delle principali magistrature della Repubblica di Siena, furono in carica dal 1287 al 1355, periodo di massimo splendore politico ed economico per la città. Per l’impresa pittorica incaricano Ambrogio Lorenzetti (Siena 1290-1348), in quanto uomo di vasta cultura e di spiccato spirito civico (nel 1347 è eletto nel consiglio dei Paciari, davanti al quale pronuncia un discorso sul “mantenimento della pace e della libertà di Siena”) e quale artista all’apice della propria maturità che, insieme a Duccio di Buoninsegna e Simone Martini, si candidava a divenire uno degli indiscussi protagonisti della grande stagione della pittura gotica senese.

Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo

Nel ciclo pittorico “Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo” osserviamo le due opposte forme di governo della Democrazia e della Tirannide e i loro opposti effetti sulla città, sulle campagne e sulla vita quotidiana delle persone. Il pittore si pone come il principale interprete del messaggio dei Nove, creando una perfetta sinergia tra arte e politica. La lezione di Giotto e la tradizione senese si fondono armonicamente dando forma a concetti etici universalmente riconosciuti, che rendono il messaggio del Buon Governo ancora molto attuale.

Il Comune di Siena ha avviato il cantiere nella Sala della Pace (ciclo Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo) quale approdo del progetto di diagnostica, valorizzazione e manutenzione conservativa del capolavoro di Ambrogio Lorenzetti, iniziato nel 2021, avvalendosi della consulenza di professionisti di settore e, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Siena, dell’Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” del CNR di Firenze e della Soprintendenza SABAP di Siena Grosseto e Arezzo oltre al sostegno del Rotary Club Montaperti, San Casciano-Chianti, Siena, Siena Est e Inner Wheel.

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