Pierre-Auguste Renoir: l’Impressionismo e la joie de vivre
Pierre-Auguste Renoir (Limoges, 25 febbraio 1841 – Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) è considerato uno tra i massimi esponenti dell’Impressionismo. Le sue opere ci raccontano la vita bohemien di fine Ottocento: dalla gioia di vivere alla povertà – tutte pervase dall’amore per l’arte. Fin da piccolo Renoir mostra la sua passione per l’arte e il padre lo asseconda ed incoraggia con la speranza che diventasse un bravo decoratore di porcellane, attività che avrebbe dato molti sbocchi nella città di Limoges. Renoir a ventuno anni (1862) entra nell’Ecole des Beaux-Arts e conoscerà Alfred Sisley, Frédéric Bazille e Claude Monet. Il 15 aprile del 1874 partecipa alla mostra allestita presso la galleria del fotografo Nadar a Parigi: era nato l’Impressionismo. Sarà un instancabile artista fino alla fine, anche quando la sua malattia – l’artrite reumatoide – lo costringerà sulla sedia a rotelle. Per le ultime opere Renoir si fece legare il pennello alla mano per riuscire a dipingere. Secondo il figlio Jean, l’ultima frase che pronunciò la sera prima di morire mentre gli toglievano i pennelli dalle dita ormai devastate dalla malattia, fu: ” Credo di incominciare a capire qualcosa “.
«Dispongo il mio soggetto come voglio, poi mi metto a dipingerlo come farebbe un bambino. Voglio che il rosso sia sonoro e squillante come una campana, quando non ci riesco aggiungo altri rossi ed altri colori finché non l’ottengo. Non ci sono altre malizie. Non ho regole nè metodi; chiunque può esaminare quello che uso o guardare come dipingo, e vedrà che non ho segreti. Guardo un nudo e ci vedo miriadi di piccole tinte. Ho bisogno di scoprire quelle che fanno vibrare la carne sulla tela. Oggi si vuole spiegare tutto. Ma se si potesse spiegare un quadro non sarebbe più arte. Vuole che le dica quali sono, per me, le due qualità dell’arte? Dev’essere indescrivibile ed inimitabile … L’opera d’arte deve afferrarti, avvolgerti, trasportarti» Renoir – da Giovanna Rocchi, Giovanna Vitali, Renoir, in I Classici dell’Arte, vol. 8, Firenze, Rizzoli, 2003.
Lettura dell’opera: Colazione dei Canottieri
Una delle opere iconiche – e certamente più famose – del movimento impressionista è Colazione dei Canottieri di Pierre-Auguste Renoir. Realizzata tra il 1880 e il 1881 è un grande olio su tela – 130×175 cm conservata oggi presso la Phillips Collection a Washington. Ci troviamo ad osservare un gruppo di canottieri e loro amici riuniti sotto un dehor. Chiaramente hanno appena finito di mangiare – si osservi sulla tovaglia gli avanzi di cibo del pranzo. L’atmosfera è gioviale, allegra, spensierata. Vediamo una ragazza che gioca con il suo cagnolino, un terrier, e un canottiere che la osserva. Chi si appoggiandosi alla balaustra a sinistra e chi si gode una chiacchierata tra amici. É uno spaccato di vita che si racconto un momento di serena convivialità, un fermo immagine di una giornata trascorsa in amicizia. Ed è proprio questo tipo di scene che Renoir amava dipingere e raccontare al suo pubblico. Un racconto della grande joie de vivre.
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“Per me, un dipinto deve essere una cosa amabile, allegra e bella, sì, bella. Ci sono già abbastanza cose noiose nella vita senza che ci si metta a fabbricarne altre. So bene che è difficile far ammettere che un dipinto possa appartenere alla grandissima pittura pur rimanendo allegro. La gente che ride non viene mai presa sul serio.” Renoir
Le figure nel dipinto Colazione dei Canottieri
Le figure che possiamo ammirare nella “Colazione dei Canottieri” erano amici o conoscenti di Renoir. La ragazza a destra con il cane è Aline Charigot, modella e musa di Renoir (dieci anni più tardi, il 14 aprile 1890, Aline diventerà moglie di Renoir). Il canottiere appoggiato a sinistra alla ringhiera è Alphonse Fournaise Jr, il figlio del proprietario del ristorante: la Maison Fournaise. Angèle Legault è l’amica di Renoir seduta con il cappello bianco con righe azzurre. L’uomo seduto e vestito di marrone che ci da la schiena è il barone Raoul Barbier, un ex ufficiale di cavalleria. La giovane con il cappello giallo è la figlia del proprietario Alphonsine Fournaise. L’attrice Ellen Andrée è rappresentata mentre beve. Riconosciamo Paul-Auguste Lhote, uno dei più cari amici di Renoir: è l’uomo a destra con il cappello di paglia con il nastro rosso. E ancora: Eugène Pierre Lestringuez, Ministro degli Interni che parla con una donna che è Jeanne Samary, nota attrice della Comédie Française.
L’acquisto dell’opera
L’opera Colazione dei canottieri fu esposta al pubblico nel dicembre del 1923. Accanto a questo capolavoro c’erano altre straordinarie opere quali La neige à Louveciennes e Les rives de la Seine di Sisley. Duncan Phillips, collezionista di Washington comprese subito la qualità di questo dipinto e lo acquistò per la sua Galleria. Il suo entusiasmo per l’acquisizione dell’opera di Renoir è testimoniata da un suo scritto «uno dei più grandi dipinti al mondo, un capolavoro di Renoir superiore a qualunque Rubens. È una splendida composizione, la gente verrà da lontano per vederlo». Colazione dei Canottieri di Pierre-Auguste Renoir è conservato oggi alla Phillips Collection di Washington nel 1923
“Forse adesso incomincio a capire qualcosa.” Pierre A. Renoir
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