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5 dipinti con le rose protagoniste: da Salvador Dalì a Giovanni Boldini

dipinti con le rose

Giovanni BOLDINI (1842-1931) ~ Fiori e Natura Morta - Catherine La Rose

«Non c’è niente di più difficile per un pittore veramente creativo del dipingere una rosa, perché prima di tutto deve dimenticare tutte le altre rose che sono state dipinte». Henri Matisse

Ecco una selezione di cinque dipinti con le rose: alla scoperta della Rosa di Pompei, delle Rose usate da Boldini nei suoi ritratti e del potere emotivo e cromatiche delle rose di Giverny di Monet.

5 Dipinti con le Rose

1 – La Rosa Di Pompei

Casa del Bracciale d’Oro – Pompei – decorazioni con rose

Andiamo a Pompei per scoprire l’incredibile tradizione e storia di una particolarissima rosa soprannominata “La Rosa di Pompei”. La Casa del Bracciale d’Oro era ricca villa dell’Insula Occidentalis di Pompei, nota anche come Domus di Marco Fabio Rufo, che prende il nome dal bracciale d’oro ritrovato qui dell’incredibile peso di 610 g. Andiamo nel piano basso della Casa del Bracciale d’Oro di Pompei dove troviamo delle straordinarie pitture in III stile raffiguranti dei giardini dipinti e un ninfeo a mosaico. Qui troviamo rappresentata una rosa oggi chiamata  “Rosa di Pompei” che fioriva due volte l’anno ed era di un intenso colore rosso e impiegata anche per creare profumi ed essenze.

La coltivazione della rosa nell’antica Pompei aveva raggiunto raffinatezze degne delle attuali tecniche agronomiche e anche la produzione di essenze e profumi, ad essa collegata, aveva raggiunto sofisticati livelli tra i profumieri pompeiani. In Campania, in particolare nelle zone di Pompei, Paestum e Capua, la produzione e la lavorazione della rosa erano destinate ad un mercato più ampio della sola penisola italiana, affermandosi come attività di gran pregio sulle sponde dell’intero Mediterraneo antico. (fonte: http://pompeiisites.org )

2 – La Rosa meditativa, Salvador Dalì

Salvador Dalì, La rosa meditativa

Il dipinto “La Rosa meditativa” di Salvador Dalì ci porta subito nella dimensione surrealista  dove la realtà incontra il sogno. Ed ecco una gigantesca rosa rossa fluttuare sopra un paesaggio minimalista. Quest’opera è stato realizzata nello stesso anno in cui Dalì realizza il suo manifesto “Misticismo Nucleare”, pubblicato con il titolo “Anti-materia”.  Rosa Meditativa è un dipinto su tela di 36X28 cm del 1958. In basso al centro del dipinto compaiono due persone, proprio sotto la rosa. Nelle opere di Dalì la rosa generalmente rappresenta la sessualità della donna (alcuni dipinti degli anni ’30, comprendono donne con delle teste formate da rose). Un’interpretazione accreditata di quest’opera è la rappresentazione della magnificenza della natura rispetto all’uomo:la rosa rappresenta un messaggio d’amore e proprio il suo colore rosso che simboleggia l’amore e la passione può qui essere associato anche alla morte.

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3 – Una Vanitas. Natura morta con un teschio, un libro e rose, Jan Davidsz de Heem

Jan Davidsz de Heem – Una Vanitas Natura morta con un teschio, un libro e rose, 1630 circa (A Vanitas Still Life with a Skull, a Book and Roses, c.1630 ) – olio su tavola – Nationalmuseum, Stockholm, Sweden

Jan Davidsz de Heem (Utrecht, 1606 – Anversa, 1683/1684) è un artista olandese famoso per le sue pittura di nature morte nell’Olanda del secolo d’oro. Ebbe il merito di lanciare il genere delle vanitas, nature morte con allusioni alla caducità dell’esistenza, molto in voga a Leida. Ed ecco, in questa meravigliosa Natura Morta, le due rose recise disposte su un tavolo accanto ad un libro e al teschio – simbolo della caducità della vita umana proprio come quella dei fiori recisi il cui futuro inevitabile è quello di appassire. Ed accostiamo a questo dipinto i versi del britannico Robert Herrick, citato nel celebre film L’attimo fuggente. «Cogli la rosa quando è il momento, ché il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà».

4 – Natura morta con rose, Giovanni Boldini

Il più famoso ritrattista della Belle Epoque francese, l’italiano Giovanni Boldini (1842-1931) amava rappresentare sulla tela le belle donne dipinte nella loro bellezza, tra il lusso e la meraviglia dei vestiti di moda e pose sicuramente innovative che le ritraevano come un fermo immagine. Con le donne ecco compaiono nelle sue tele anche le rose, che l’artista spesso posizionava sulle stesse figure ritratte, come simbolo di sensualità femminile. Le rose che sceglie sono spesso rose ibride Tè, provenienti dalla Cina e introdotte in Europa agli inizi del XIX secolo e in voga e alla moda quanto i vestiti indossate dalle sue modelle. Osserviamo invece il dipinto “Fiori e Natura Morta” in cui le protagoniste sono le rose appoggiate su di una panchina. Sono rose bianche, gialle, rosa e rosse, poggiate disordinatamente ci fanno immaginare un dono per una donna che non è mai venuta ad un appuntamento.

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5 – La casa di Giverny fra le rose, Claude Monet

Claude Monet- La casa di Giverny fra le rose, cm. 89 x 100 Musée Marmottan di Parigi.

Non poteva mancare in questa selezione un dipinto di Claude Monet che scriveva «Forse devo ai fiori l’essere diventato un pittore» e che nonostante la malattia agli occhi, continuò a dipingere fiori fino alla fine della sua intensa vita artistica. Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926) trascorse molta parte della sua vita nella dimora di Giverny e noi non possiamo che ammirare il fascino che la natura esercitava su di lui che ci viene trasmesso attraverso le sue opere: dalle note Ninfee, a questa esplosione di colori delle sue rose a Giverny. In questo dipinto osserviamo tre distinte zone cromatiche– fredda in alto, calda nella parte destra e sui toni dei verdi a sinistra. Le zone si accostano armoniosamente in un’esplosione cromatica che ci fa sognare tutta la forza e la bellezza di queste rose.

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