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Tre poesie per tre opere d’Arte: il silenzio del dipinto prende parola #1

Poesie e opere d'arte - manoscritto Alla Luna di Leopardi e particolare del dipinto Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna in contemplazione della luna

Poesie e opere d'arte - manoscritto Alla Luna di Leopardi e particolare del dipinto Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna in contemplazione della luna

Poesie e dipinti – parole e colori

La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede”.
“La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca”.
(Leonardo da Vinci, Trattato della pittura, XVI sec.)

Con questa bellissima riflessione di Leonardo da Vinci, vi proponiamo tre poesie abbinandole a tre opere d’Arte. La poesia “il tuo sorriso” di Pablo Neruda ci rimanda subito ad una relazione amorosa intensa e profonda – per questo motivo abbiamo pensato ad un dipinto del pittore Marc Chagall.Intensa e romantica è stata la storia di Chagall con  Bella Rosenfeld, che diventò più di una moglie: una compagna di vita e una musa di grande ispirazione per tutta la vita dell’artista.

Ad accompagnare il capolavoro poetico di Leopardi “Alla Luna” troverete il dipinto di Caspar David Friedrich, “Un uomo e una donna in contemplazione della luna, un’opera carica di simbologia. La notte diventa il momento della riflessione, della spiritualità. Troviamo in qui elementi che rimandano al tema spirituale rappresentato con un’ombra di inquietudine – tra parole e immagini.

Parla d’amore e di esperienze ancora da fare la poesia “Il più bello dei mari” di Nazim Hikmet. Come il dipinto di Pierre Auguste Renoir, “Gli innamorati” che qui rappresenta il tema romantico con una coppia che pare essere sospesa tra le promesse per un futuro insieme ancora da percorrere.

Tre poesie per tre opere d’Arte

Il tuo sorriso di Pablo Neruda

Marc Chagall, Le paysage bleu, 1949. Wuppertal, Von der Heydt Museum © VG Bild Kunst, Bonn ; Photo © ARTOTHEK © Adagp, Paris 2019

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

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Alla luna, Giacomo Leopardi

Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna in contemplazione della luna, 1819, olio su tela, cm 34 X 44. Berlino, Alte Nationalgalerie

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!

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Il più bello dei mari, Nazim Hikmet

Pierre Auguste Renoir, Gli innamorati, 1875, Praga, Galleria Nazionale, olio su tela

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.

Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.

I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.

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