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È morta Giulia Maria Crespi: l’addio alla fondatrice del FAI

Crespi

Domenica 19 luglio è stata comunicata la morte di Giulia Maria Crespi, fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano. Si è spenta a 97 anni, dopo una vita intensa ed impegnata nella tutela dell’Arte e dell’Ambiente. Il FAI ha annunciato che i funerali si terranno in forma strettamente privata. Da tutta Italia – e da molte cariche Istituzionali – arrivano frasi di cordoglio.

“Sogni? Sì sogni! A furia di sognare, si riesce a portare nel concreto ciò che si sogna”. Giulia Maria Crespi, 1923 – 2020

Chi era Giulia Maria Crespi

Classe 1923, Giulia Maria Crespi nasce a Merate (nella provincia di Lecco) da una famiglia di imprenditori industriali Lombardi. Nel 1962 entrò nella gerenza del Corriere della Sera che lascerà  nel 1974 – dopo aver dato un suo personale ed importante contributo al rinnovamento del giornale. Conclusasi quest’esperienza lavorativa, Giulia Maria Crespi inizia a dedicarsi alla sua vera vocazione: la tutela dei beni culturali e ambientali. Lavora dal 1965 al 1975 per Italia Nostra per poi fondare, nel 1975, il Fondo per l’ambiente italiano.

 

Il FAI

Il FAI è stato fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni: la sua mission è stata, ed è tutt’oggi, quella di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano. Donna di grande cultura, intelligenza e sensibilità, Crespi è stata presidente del FAI fino al 2009 per poi divenirne Presidente Onoraria fino alla sua morte. Con impegno e dedizione – è stata creata una struttura operativa articolata e ben organizzata, che comprende numerose delegazioni e un grande numero di volontari. Proprio grazie a queste delegazioni e ai volontari, ogni anno si organizzano incontri di grande interesse: dalle Giornate FAI di Primavera a “I luoghi del Cuore” – senza dimenticare le attività dedicate agli studenti (Faiscuola). 

La vita di Giulia Maria Crespi la possiamo leggere ed approfondire nella sua autobiografia “Il mio filo rosso” pubblicata da Einaudi nel 2015.

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