Nella città meneghina ci sono luoghi poco conosciuti ma che sono dei piccoli capolavori da ammirare in ogni dettaglio. Uno dei gioielli di questa Milano da scoprire è la chiesa di San Maurizio in corso Magenta 13. Questa chiesa presenta al visitatore una grande sorpresa al suo interno: tutte le parti interne sono dipinte e molti affreschi alle pareti sono stati realizzati da Bernardino Luini, che ci lavorò con la sua scuola dal 1522 al 1529. Uno spettacolo per gli occhi (e l’ingresso è gratuito).
Un po’ di storia
La Chiesa di San Maurizio sorge sui resti del circo romano. Le prime notizie di questo edificio sacro risalgono al 823 ma solo nel secolo successivo prese il nome di San Maurizio, quando nel 964 l’imperatore Ottone I donò una reliquia del santo alla chiesa. Nel 1503 iniziò la costruzione della Chiesa così come oggi la vediamo e fu conclusa nel 1509. Successivamente fu chiamato Bernardino Luini per le ultime decorazioni. All’interno oggi troviamo ancora i ritratti di Ippolita Sforza, moglie di Alessandro Bentivoglio, che erano allora i proprietari dell’omonimo palazzo sito in Piazza S. Giovanni in Conca, e che probabilmente furono i mecenati della decorazione della chiesa di San Maurizio. La proprietà passò nel 1864 al Comune e il cenobio – diviso in due parti – fu destinato ad una caserma dei pompieri e alle scuole comunali – mentre all’interno fu disposto un Museo Archeologico. Un restauro – assolutamente necessario – è stato avviato nel 1985 e successivamente dal 1997 al 2015 sono stati realizzati una serie di grandi interventi di restauro grazie al prezioso (e unico) contributo della Banca Popolare di Milano.
Una chiesa con una struttura atipica
La Chiesa di San Maurizio ha una struttura davvero molto particolare: internamente infatti troviamo una divisione dell’edificio in due metà. Questo perchè l’edificio era la chiesa dell’ex Monastero Maggiore ed era destinato alle monache di clausura che non potevano avere contatti con l’esterno (era il più grande e antico cenobio femminile di Milano). La parte destinata al pubblico dava verso la strada ed era divisa dalla parte destinata alle monache grazie ad un tramezzo. Chi sia stato l’architetto di questo meraviglioso edificio religioso è ancora oggi purtroppo un mistero. Certamente chi ha ideato e realizzato questa chiesa era un uomo estremamente colto e raffinato. All’interno troviamo una soluzione architettonica molto interessante: una sola navata ma divisa in dieci campate da dei contrafforti angolari. Una piccola “chicca”: troviamo qui per la prima volta un esempio di matroneo a serliane.
I meravigliosi dipinti
Appena si entra in questa chiesa, ci si rende conto perchè è stata soprannominata la “Sistina di Milano”: dipinti ovunque che lasciano senza fiato. I primi lavori di decorazione dovrebbero essere iniziati quando si conclusero i lavori di costruzione – quindi 1510-11-. Questa serie di dipinti non hanno ancora un’attribuzione certa – probabilmente i tondi del matroneo sono di mano di Boltraffio. Di grande qualità sono i dipinti realizzati in un secondo momento da Bernardino Luini. Non si sa esattamente quando iniziò a dipingere la chiesa ma si può ipotizzare che sia coinciso con il 1522 – cioè quando Alessandra, una delle figlie di Alessandro Bentivoglio e Ippolita Sforza, divenne una monaca benedettina del convento di S. Maurizio – da qui la commissione da parte della famiglia Sforza per la decorazione della chiesa. I dipinti oggi incantano il visitatore, insieme alla struttura elegante della chiesa. Questa Chiesa è un gioiello da scoprire ed ammirare in tutti i suoi dettagli.
Informazioni Utili:
Un ringraziamento speciale va ai Volontari del Touring Club Italiano che accolgono i visitatori nella Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 19.30.
Ingresso in chiesa libero durante gli orari di apertura
Photo Credit: @Bpm